Canali Minisiti ECM

Scoperto un gene che rigenera il cuore danneggiato

Cardiologia Redazione DottNet | 23/03/2018 14:17

Frutto della ricerca del Dipartimento di Scienze mediche dell'università di Catanzaro

Un gene aiuta le cellule staminali del cuore a rigenerarsi dopo un attacco cardiaco, prevenendo e curando lo scompenso: lo ha scoperto il gruppo di ricerca del Laboratorio di Cardiologia molecolare e cellulare del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Università "Magna Graecia" di Catanzaro, coordinato da Daniele Torella. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, "ha dimostrato per la prima volta - é detto in un comunicato - che una ridotta espressione di un gene, c-kit, conosciuto anche come recettore delle cellule staminali, diminuisce il potenziale biologico rigenerativo delle cellule staminali cardiache, riducendo la capacità riparativa del cuore, che dopo un danno inesorabilmente progredisce nello scompenso cardiaco.

La cardiopatia ischemica e lo scompenso cardiaco sono la prima cause di morte e di ospedalizzazione nel mondo occidentale.

La medicina rigenerativa basata sulla caratterizzazione biologica e sull'utilizzo terapeutico delle cellule staminali ha avuto un impatto enorme nello studio della biologia umana, soprattutto per le sue potenzialità nella cura di diverse forme di malattie cronico-degenerative come lo scompenso cardiaco. La medicina rigenerativa in Cardiologia negli ultimi tempi ha raggiunto tappe importanti dalla scoperta della capacità rigenerativa intrinseca del cuore fino alla prima sperimentazione clinica delle cellule staminali cardiache". Lo studio è stato finanziato dal Fondo ricerca finalizzata 2012 del Ministero della Salute, e dal PRIN2015 del Ministero dell'Università e della Ricerca di cui Torella è responsabile scientifico.

fonte: nature

Commenti

I Correlati

Segnala al cervello il bisogno di sonno riparatore

E' il tema scelto dalla World Stroke Organization per l’edizione 2024 della Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale

Recentemente si sono resi disponibili nuovi trattamenti farmacologici e non, dimostratisi nei trial in grado di migliorare le prognosi dei pazienti

La prevalenza di PAD è del 4,3% nei soggetti sopra i 40 anni, oltre il 20% in quelli con più di 65 anni e arriva fino al 30% nei soggetti diabetici

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ultime News

"Nursing up: "No a misure tampone". Il ministro: "Sulle liste di attesa le regioni utilizzino i fondi già stanziati"

La disparità salariale, associata al peggioramento delle condizioni di lavoro, contribuisce a una crescente insoddisfazione tra i camici bianchi del nostro Paese

L'abuso della posizione dominante di Teva rilevato dall'antitrust Ue si è verificato nei mercati del glatiramer acetato (il principio attivo contenuto nel Copaxone) in Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna

La scoperta Ieo-Pascale "apre una nuova strada sul fronte vaccini terapeutici"